la comunità propedeutica
La propedeutica, tappa integrante e primo passo del cammino seminariale, è l'esperienza di un anno di vita comunitaria per discernere la propria vocazione sacerdotale.
L’anno propedeutico ha assunto la forma di comunità autonoma dall’anno 2000, nel contesto di un'evoluzione progettuale del Seminario Minore che, da residenza stabile per ragazzi delle scuole superiori, è diventato il Centro di pastorale giovanile-vocazionale della diocesi, assumendo recentemente il nome di “Casa Pier Giorgio”, avendo nel beato Pier Giorgio Frassati il suo modello e patrono.
Prima del 2000, l’anno propedeutico veniva richiesto esclusivamente a quanti, non avendo frequentato il liceo, dovevano integrare il proprio percorso di studi per accedere alla Facoltà Teologica, inserendosi da subito nella vita comunitaria del Seminario Maggiore. Oggi la comunità offre un tempo di discernimento e di formazione a quanti progettano un eventuale ingresso in Seminario Maggiore, indipendentemente dall’età e dalle esperienze precedenti. A partire dal 2015 la sede della Comunità Propedeutica si spostata dalla casa di Viale Thovez a Pianezza, nel contesto di Villa Lascaris.
Diversi ambiti, una sola formazione
Il progetto educativo intende favorire la maturazione e l’integrazione delle risorse dei singoli entro un quadro unitario, che dia conto della profonda connessione tra dimensione umana e spirituale.
Il ritmo di preghiera della comunità è la prima formazione spirituale attraverso cui i giovani possono maturare uno stile di vita orientato al Signore e alla sua Chiesa. La celebrazione eucaristica e la liturgia delle ore, la meditazione quotidiana sulla Parola di Dio, la lectio divina settimanale e l’adorazione eucaristica costituiscono gli appuntamenti stabili della comunità. I ritiri in occasione dei tempi forti e gli esercizi spirituali annuali intendono favorire l’acquisizione di un metodo personale e la cura del silenzio da declinare nella vita quotidiana. Il padre spirituale guida il percorso formativo per fondare su basi biblico-spirituali la preghiera personale e liturgica dei propedeuti e offrire loro i criteri per acquisire una genuina regola di vita. I giovani stabiliscono con lui un rapporto assiduo di accompagnamento personale; sono aiutati a comprendere il valore della pratica sacramentale, potendo ricorrere anche alla presenza di un altro confessore tra i presbiteri presenti in casa.
Con l’aiuto di esperti esterni, vengono presentati ai propedeuti alcuni tesori della storia della tradizione cristiana messi in relazione con le sfide educative e culturali del nostro tempo, attraverso serate di formazione. Tra gli argomenti approfonditi in questi anni ricordiamo: la figura del sacerdote e il senso del ministero sacerdotale; il carisma del celibato; la realtà della diocesi e l’esperienza dell’oratorio; la Regola di San Benedetto; la lotta spirituale nei Padri del Deserto; il discernimento degli spiriti negli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola; biografia del Beato Pier Giorgio Frassati e presentazione dell’Azione Cattolica; Carità e Provvidenza in San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Ad alcuni di questi temi sono connesse esperienze spirituali e caritative collegate a comunità religiose.
La formazione umana pone il giovane nella condizione di leggere la propria storia vocazionale entro la cornice dell’antropologia e della cultura cristiana. Si concentra sulla questione affettivo-relazionale. Tale itinerario – seguito dal rettore – è progettato e condiviso con una coppia di sposi che partecipa ai propedeuti i carismi e le competenze della propria vocazione matrimoniale per favorirne il discernimento e la maturazione umana. Inoltre ai giovani viene proposto un percorso psicologico individuale: a tale proposta il propedeuta può volontariamente aderire, per acquisire maggiore consapevolezza di sé, dei propri punti di forza, delle proprie vulnerabilità. Ciascuno può decidere liberamente in questo senso, senza coercizioni: tale percorso non è legato in senso stretto al discernimento vocazionale vero e proprio. Rientra nel percorso di formazione umana anche il servizio caritativo che consiste in due settimane presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza (con residenza in loco), nel servizio presso la mensa dei poveri dei Frati Minori e in alcune proposte che vengono rivolte ai singoli giovani caso per caso (servizio ai disabili, ai malati, …). L’eventuale esperienza di servizio pastorale presso le parrocchie prosegue nelle comunità di origine (esclusivamente al sabato e alla domenica) e nelle realtà ecclesiali di appartenenza (associazioni e movimenti) compatibilmente con gli impegni e gli obiettivi dell’anno propedeutico, in un clima di lealtà e collaborazione, riconoscendo la priorità del progetto formativo del seminario nella vita del giovane.
La formazione intellettuale varia a seconda dei precedenti cammini scolastici di ciascuno e si concentra in genere nei primi tre pomeriggi della settimana presso la nostra Facoltà Teologica. A tutti è richiesto il corso annuale di Introduzione al Mistero di Cristo. La frequenza del corso di Lingua latina e di Storia della Filosofia è riservata a chi non proviene dai licei. Gli studenti provenienti dai licei possono invece frequentare il corso di Greco o di Ebraico, e di Introduzione all’Antico Testamento. Il piano di studi è passibile di opportune personalizzazioni a seconda dei singoli casi, adeguando il carico formativo ai tempi e alle esigenze dei giovani (lingue straniere, integrazione di corsi precedentemente frequentati in facoltà teologica…).
All’impegno della Facoltà si aggiungono altre occasioni di formazione, indirizzate ad approfondire il proprio bagaglio culturale guardando alle risorse della letteratura e alla storia dell’arte. Inoltre i propedeuti sono invitati a frequentare il corso sulla Liturgia dell’Istituto Diocesano.
L’intero itinerario formativo è verificato dal rettore in ordinari colloqui mensili e in tutte le occasioni richieste per iniziativa propria o dei propedeuti.
Crescere in un contesto ecclesiale
La vita comunitaria rientra a pieno titolo nel contesto della formazione umana e spirituale. In essa si rivela molto della fisionomia del singolo (dei talenti e delle difficoltà che lo contraddistinguono), si trovano risorse, si acquisisce consapevolezza della dimensione ecclesiale di ogni chiamata. Oltretutto, Casa Pier Giorgio ha la configurazione di comunità in cui due presbiteri e quattro consacrati (Fraternità di San Massimo) condividono vita di preghiera e di fraternità per testimoniare insieme la bellezza della sequela di Cristo. La nostra casa è spazio comunitario in cui si realizzano alcune delle iniziative del CDV. Alla base si coltiva una visione ecclesiale che condivide la stessa passione educativa per i giovani e il desiderio di accompagnarli nei percorsi di discernimento e di formazione. L’ospitalità dei gruppi giovanili coinvolge in parte gli stessi propedeuti (ritiri e settimane comunitarie per giovani), che possono sperimentare e acquisire competenze relazionali. Queste e altre attività costituiscono ordinariamente l’occasione di incontro con altri giovani in ricerca vocazionale.
In ascolto dei tempi
Che cosa si chiede a chi entra nella comunità propedeutica? Il progetto formativo prevede almeno un anno di vita residenziale, ma alcuni hanno proseguito per un secondo anno. Si chiede che alle spalle ci sia un percorso di fede, di vita spirituale, di accompagnamento personale. Questo per evitare che la scelta sia assunta solo sulla base di entusiasmi passeggeri, in seguito a qualche esperienza o somma di esperienze (o esperimenti) spirituali o per dinamiche fulminee di conversione, senza avere ancora sperimentato nella continuità una vita cristiana ordinaria. Il Documento dei Vescovi invita chiaramente alla prudenza, non solo per valutare le rette intenzioni dei candidati ma anche per favorire la consapevolezza e la consistenza del giovane attraverso un inserimento graduale nella nuova comunità. Per questo motivo è bene che l’ingresso in Propedeutica sia preceduto da un periodo congruo di discernimento all’interno delle attività di Casa Pier Giorgio per favorire la conoscenza personale del candidato.
Per questi motivi, l’inserimento in casa è preceduto, un anno prima dell’ingresso, da un cammino di discernimento vocazionale – “Cammino con Te” – che intende favorire nel giovane uno sguardo sereno su di sé e sulla propria vocazione. Il cammino, a cadenza mensile, si svolge a Casa Pier Giorgio, favorendo così anche la conoscenza della Propedeutica e permettendo di valutare l’opportunità, i tempi e i modi di ingresso di ciascun candidato.
Attraverso i vari contributi formativi, l’Anno Propedeutico vuole condurre il giovane a formulare – nella cornice di una sintesi personale – il proprio sì al Signore. Alla fine dell’anno, verificato l’esito del cammino con i formatori della Propedeutica, il propedeuta viene presentato al rettore del Seminario Maggiore perché rivolga la propria domanda di ingresso. È compito specifico della comunità aiutare il giovane a capire quale sia la sua strada, senza escludere altre possibilità oltre al sacerdozio.
A conclusione, una considerazione sull’età dei nostri propedeuti: pur chiamandoli indistintamente “giovani”, essi vanno dai diciannove ai trenta-trentacinque anni. Di conseguenza, anche in virtù delle esperienze di studio o di lavoro precedenti, le questioni della maturità, dell’affettività, dell’obbedienza e degli stili di vita richiedono approcci diversi, caso per caso.
Sulla questione del lavoro, in particolare, ricordiamo che durante l’anno propedeutico è possibile concordare la prosecuzione della propria attività lavorativa qualora non fosse possibile ottenere un periodo di aspettativa o il part-time, ma a patto che l’impegno non pregiudichi i tempi della vita comunitaria e dell’itinerario formativo. Altrimenti, si verifica con il candidato la possibilità di un percorso della durata di due anni, per favorirlo in una scelta più consapevole.
Orario tipo della giornata
7.00 Lodi con la Fraternità
7.20 S. Messa con la Fraternità
7.50 Meditazione personale
8.30 Colazione
9.00 Tempo dello studio (o lavoro o volontariato)
12,30 Pranzo
15.00 Scuola e studio
19.45 Vespri
20.00 Cena
21.00 Formazione o serata libera
Martedì dopo cena Lectio Divina guidata dal rettore della propedeutica o da altri ospiti.
Giovedì dopo cena, serata di formazione alternando:
L’anno propedeutico ha assunto la forma di comunità autonoma dall’anno 2000, nel contesto di un'evoluzione progettuale del Seminario Minore che, da residenza stabile per ragazzi delle scuole superiori, è diventato il Centro di pastorale giovanile-vocazionale della diocesi, assumendo recentemente il nome di “Casa Pier Giorgio”, avendo nel beato Pier Giorgio Frassati il suo modello e patrono.
Prima del 2000, l’anno propedeutico veniva richiesto esclusivamente a quanti, non avendo frequentato il liceo, dovevano integrare il proprio percorso di studi per accedere alla Facoltà Teologica, inserendosi da subito nella vita comunitaria del Seminario Maggiore. Oggi la comunità offre un tempo di discernimento e di formazione a quanti progettano un eventuale ingresso in Seminario Maggiore, indipendentemente dall’età e dalle esperienze precedenti. A partire dal 2015 la sede della Comunità Propedeutica si spostata dalla casa di Viale Thovez a Pianezza, nel contesto di Villa Lascaris.
Diversi ambiti, una sola formazione
Il progetto educativo intende favorire la maturazione e l’integrazione delle risorse dei singoli entro un quadro unitario, che dia conto della profonda connessione tra dimensione umana e spirituale.
Il ritmo di preghiera della comunità è la prima formazione spirituale attraverso cui i giovani possono maturare uno stile di vita orientato al Signore e alla sua Chiesa. La celebrazione eucaristica e la liturgia delle ore, la meditazione quotidiana sulla Parola di Dio, la lectio divina settimanale e l’adorazione eucaristica costituiscono gli appuntamenti stabili della comunità. I ritiri in occasione dei tempi forti e gli esercizi spirituali annuali intendono favorire l’acquisizione di un metodo personale e la cura del silenzio da declinare nella vita quotidiana. Il padre spirituale guida il percorso formativo per fondare su basi biblico-spirituali la preghiera personale e liturgica dei propedeuti e offrire loro i criteri per acquisire una genuina regola di vita. I giovani stabiliscono con lui un rapporto assiduo di accompagnamento personale; sono aiutati a comprendere il valore della pratica sacramentale, potendo ricorrere anche alla presenza di un altro confessore tra i presbiteri presenti in casa.
Con l’aiuto di esperti esterni, vengono presentati ai propedeuti alcuni tesori della storia della tradizione cristiana messi in relazione con le sfide educative e culturali del nostro tempo, attraverso serate di formazione. Tra gli argomenti approfonditi in questi anni ricordiamo: la figura del sacerdote e il senso del ministero sacerdotale; il carisma del celibato; la realtà della diocesi e l’esperienza dell’oratorio; la Regola di San Benedetto; la lotta spirituale nei Padri del Deserto; il discernimento degli spiriti negli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola; biografia del Beato Pier Giorgio Frassati e presentazione dell’Azione Cattolica; Carità e Provvidenza in San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Ad alcuni di questi temi sono connesse esperienze spirituali e caritative collegate a comunità religiose.
La formazione umana pone il giovane nella condizione di leggere la propria storia vocazionale entro la cornice dell’antropologia e della cultura cristiana. Si concentra sulla questione affettivo-relazionale. Tale itinerario – seguito dal rettore – è progettato e condiviso con una coppia di sposi che partecipa ai propedeuti i carismi e le competenze della propria vocazione matrimoniale per favorirne il discernimento e la maturazione umana. Inoltre ai giovani viene proposto un percorso psicologico individuale: a tale proposta il propedeuta può volontariamente aderire, per acquisire maggiore consapevolezza di sé, dei propri punti di forza, delle proprie vulnerabilità. Ciascuno può decidere liberamente in questo senso, senza coercizioni: tale percorso non è legato in senso stretto al discernimento vocazionale vero e proprio. Rientra nel percorso di formazione umana anche il servizio caritativo che consiste in due settimane presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza (con residenza in loco), nel servizio presso la mensa dei poveri dei Frati Minori e in alcune proposte che vengono rivolte ai singoli giovani caso per caso (servizio ai disabili, ai malati, …). L’eventuale esperienza di servizio pastorale presso le parrocchie prosegue nelle comunità di origine (esclusivamente al sabato e alla domenica) e nelle realtà ecclesiali di appartenenza (associazioni e movimenti) compatibilmente con gli impegni e gli obiettivi dell’anno propedeutico, in un clima di lealtà e collaborazione, riconoscendo la priorità del progetto formativo del seminario nella vita del giovane.
La formazione intellettuale varia a seconda dei precedenti cammini scolastici di ciascuno e si concentra in genere nei primi tre pomeriggi della settimana presso la nostra Facoltà Teologica. A tutti è richiesto il corso annuale di Introduzione al Mistero di Cristo. La frequenza del corso di Lingua latina e di Storia della Filosofia è riservata a chi non proviene dai licei. Gli studenti provenienti dai licei possono invece frequentare il corso di Greco o di Ebraico, e di Introduzione all’Antico Testamento. Il piano di studi è passibile di opportune personalizzazioni a seconda dei singoli casi, adeguando il carico formativo ai tempi e alle esigenze dei giovani (lingue straniere, integrazione di corsi precedentemente frequentati in facoltà teologica…).
All’impegno della Facoltà si aggiungono altre occasioni di formazione, indirizzate ad approfondire il proprio bagaglio culturale guardando alle risorse della letteratura e alla storia dell’arte. Inoltre i propedeuti sono invitati a frequentare il corso sulla Liturgia dell’Istituto Diocesano.
L’intero itinerario formativo è verificato dal rettore in ordinari colloqui mensili e in tutte le occasioni richieste per iniziativa propria o dei propedeuti.
Crescere in un contesto ecclesiale
La vita comunitaria rientra a pieno titolo nel contesto della formazione umana e spirituale. In essa si rivela molto della fisionomia del singolo (dei talenti e delle difficoltà che lo contraddistinguono), si trovano risorse, si acquisisce consapevolezza della dimensione ecclesiale di ogni chiamata. Oltretutto, Casa Pier Giorgio ha la configurazione di comunità in cui due presbiteri e quattro consacrati (Fraternità di San Massimo) condividono vita di preghiera e di fraternità per testimoniare insieme la bellezza della sequela di Cristo. La nostra casa è spazio comunitario in cui si realizzano alcune delle iniziative del CDV. Alla base si coltiva una visione ecclesiale che condivide la stessa passione educativa per i giovani e il desiderio di accompagnarli nei percorsi di discernimento e di formazione. L’ospitalità dei gruppi giovanili coinvolge in parte gli stessi propedeuti (ritiri e settimane comunitarie per giovani), che possono sperimentare e acquisire competenze relazionali. Queste e altre attività costituiscono ordinariamente l’occasione di incontro con altri giovani in ricerca vocazionale.
In ascolto dei tempi
Che cosa si chiede a chi entra nella comunità propedeutica? Il progetto formativo prevede almeno un anno di vita residenziale, ma alcuni hanno proseguito per un secondo anno. Si chiede che alle spalle ci sia un percorso di fede, di vita spirituale, di accompagnamento personale. Questo per evitare che la scelta sia assunta solo sulla base di entusiasmi passeggeri, in seguito a qualche esperienza o somma di esperienze (o esperimenti) spirituali o per dinamiche fulminee di conversione, senza avere ancora sperimentato nella continuità una vita cristiana ordinaria. Il Documento dei Vescovi invita chiaramente alla prudenza, non solo per valutare le rette intenzioni dei candidati ma anche per favorire la consapevolezza e la consistenza del giovane attraverso un inserimento graduale nella nuova comunità. Per questo motivo è bene che l’ingresso in Propedeutica sia preceduto da un periodo congruo di discernimento all’interno delle attività di Casa Pier Giorgio per favorire la conoscenza personale del candidato.
Per questi motivi, l’inserimento in casa è preceduto, un anno prima dell’ingresso, da un cammino di discernimento vocazionale – “Cammino con Te” – che intende favorire nel giovane uno sguardo sereno su di sé e sulla propria vocazione. Il cammino, a cadenza mensile, si svolge a Casa Pier Giorgio, favorendo così anche la conoscenza della Propedeutica e permettendo di valutare l’opportunità, i tempi e i modi di ingresso di ciascun candidato.
Attraverso i vari contributi formativi, l’Anno Propedeutico vuole condurre il giovane a formulare – nella cornice di una sintesi personale – il proprio sì al Signore. Alla fine dell’anno, verificato l’esito del cammino con i formatori della Propedeutica, il propedeuta viene presentato al rettore del Seminario Maggiore perché rivolga la propria domanda di ingresso. È compito specifico della comunità aiutare il giovane a capire quale sia la sua strada, senza escludere altre possibilità oltre al sacerdozio.
A conclusione, una considerazione sull’età dei nostri propedeuti: pur chiamandoli indistintamente “giovani”, essi vanno dai diciannove ai trenta-trentacinque anni. Di conseguenza, anche in virtù delle esperienze di studio o di lavoro precedenti, le questioni della maturità, dell’affettività, dell’obbedienza e degli stili di vita richiedono approcci diversi, caso per caso.
Sulla questione del lavoro, in particolare, ricordiamo che durante l’anno propedeutico è possibile concordare la prosecuzione della propria attività lavorativa qualora non fosse possibile ottenere un periodo di aspettativa o il part-time, ma a patto che l’impegno non pregiudichi i tempi della vita comunitaria e dell’itinerario formativo. Altrimenti, si verifica con il candidato la possibilità di un percorso della durata di due anni, per favorirlo in una scelta più consapevole.
Orario tipo della giornata
7.00 Lodi con la Fraternità
7.20 S. Messa con la Fraternità
7.50 Meditazione personale
8.30 Colazione
9.00 Tempo dello studio (o lavoro o volontariato)
12,30 Pranzo
15.00 Scuola e studio
19.45 Vespri
20.00 Cena
21.00 Formazione o serata libera
Martedì dopo cena Lectio Divina guidata dal rettore della propedeutica o da altri ospiti.
Giovedì dopo cena, serata di formazione alternando:
- un giovedì al mese: incontro di formazione sul sacerdote e sulla Chiesa
- un giovedì al mese: incontro di formazione umana guidato dalla coppia responsabile dell’Ufficio Famiglie della Diocesi di Torino
- un giovedì al mese: formazione alla vita di comunità e revisioni fraterne
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